scandiano
Mappa interattiva del comune di Scandiano
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L’opera fu realizzata da Vasco Montecchi, scultore
scandianese da sempre impegnato a rappresentare i temi della pace e della
fratellanza. Venne inaugurata nel 1980 in occasione del 35° anniversario della
Liberazione. Essa è dedicata alle donne, che durante la guerra e la
Resistenza ebbero un ruolo fondamentale: esse portavano infatti informazioni e
rifornimenti ai partigiani, perchè sfuggivano maggiormente ai controlli della
polizia. La forma cava era stata appositamente studiata
dall’artista per dare alla scultura la forma di un un vaso: il giorno
dell'inaugurazione infatti fu piantata, all'interno del cilindro, una pianta
che simboleggiava la vita e la speranza rinate
dopo la guerra, anche grazie all’ opera di tutte
quelle donne che hanno operato nella Resistenza.
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Questa lapide è dedicata ad Umberto Romoli e Ovidio Beucci, entrambi assassinati dai fascisti, anche se a distanza di ventidue anni l’uno dall’altro. Romoli, segretario comunale del Partito Socialista, infatti venne ucciso il 13/11/1922 (la data è riportata dall’iscrizione in modo errato) da Marino Bottazzi, segretario del partito fascista di Scandiano; Ovidio Beucci, noto comunista e operaio delle Reggiane, venne prelevato dalla sua abitazione e ucciso sul posto il 4/5/1944.
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Il monumento che fu eretto in sostituzione a quello in bronzo è una sorta di monolito ricoperto da riquadri in pasta gessosa. Nella parte anteriore presenta l'epigrafe, sormontata da un braciere di bronzo. I caduti in guerra, a cui il monumento è dedicato, certamente erano persone giovani che hanno sacrificato la propria vita per la Patria e quindi per la libertà. L'opera è sicuramente maestosa e quindi ben visibile alla cittadinanza. |
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Nel Ventennale della Liberazione, la lapide ricorda il clima di terrore del Ventennio fascista e commemora i caduti della Resistenza, che hanno sacrificato la loro vita per porre fine agli orrori della dittatura e per riportare la pace e la libertà in Italia.
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La lapide commemora anche Alfredo Incerti Rinaldi e Umberto Romoli, due socialisti assassinati da squadracce fasciste rispettivamente il 12/03/1922 e il 13/11/1922.
In nome di queste persone morte per difendere la libertà e la democrazia, si ricorda poi che questi valori non devono essere dati per scontati ma sono il frutto di lotte e conquiste e devono essere sempre difesi da tutti noi. Non è una lapide dotata di un particolare valore artistico, ma trasmette un messaggio importante. Forse proprio per questo meriterebbe una collocazione più visibile dalla cittadinanza. |
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La lapide è stata commissionata dall’ Amministrazione comunale nel 1963, in occasione del quarantunesimo anniversario della morte di Umberto Romoli, a cui è dedicata. Romoli, segretario comunale del PSI, ex vice-sindaco e noto antifascista, fu assassinato il 13 novembre 1922 dalle forze fasciste capeggiate da Marino Bottazzi, segretario del fascio scandianese.
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